Shiatsu

Lo Shiatsu è una disciplina risalente ad almeno 2500 anni fa ed è frutto della tradizione orientale.
Questa forma di terapia fisica diffusa in Giappone dal 1935 è entrata a far parte della medicina ufficiale: etimologicamente deriva dall'unione delle due parole giapponesi "SHI", che significa "dito" e "ATSU", che significa "pressione": "pressione con le dita".

Le tecniche comprese in questa definizione si riallacciano alle conoscenze della antichissima Medicina Tradizionale Cinese.

La prima scuola riconosciuta in Giappone è stata quella di Tokujiro Namikoshi.

In Italia lo stile Namikoshi é stato portato da Rudi Palombini, fisioterapista massaggiatore della nazionale italiana che si trovò a Tokyo per le Olimpiadi del 1964, affascinato da questa tecnica rimase in Giappone per approfondirne le conoscenze per poi diffonderla in Italia.

Si tratta di un massaggio che si attua mediante una pressione su vari punti e zone della cute; lo Shiatsu è quindi una tecnica pressoria esercitata maggiormente con i polpastrelli dei pollici che prevede anche alcune manipolazioni e trazioni: non è una tecnica invasiva in quanto non viene usato alcun tipo di strumento nè applicato alcun trattamento farmacologico.

Quando non ci sentiamo bene, istintivamente posiamo la mano sul punto dolente; e quando un bambino si fa male, una semplice carezza da parte della madre può bastare a calmare il dolore.
I punti del corpo che possono essere stimolati sono 780.

Lo Shiatsu agisce contemporaneamente sui sistemi: nervoso, muscolare, circolatorio, articolare e endocrino. Interviene nell'alleviare le conseguenze di traumi di varia natura, nelle sindromi ansioso - depressive, nell'insonnia, nelle situazioni di stress o superlavoro, nelle emicranie e cefalee e in tutte le patologie dell'apparato locomotore: artrosi, lombalgie, sciatalgie, discopatie, periartriti.

Pur non essendo uno specifico trattamento medico, lo Shiatsu è un metodo per prevenire lo sviluppo delle malattie e per donare armonia e distensione all'interno del corpo.